Per alimentare un LED é necessario limitare la corrente di alimentazione,
pena la distruzione immediata della giunzione del led stesso.
Il limitatore di corrente più semplice é composto da una resistenza, soluzione adottata
per tutti i led usati come spie.
Con la legge di Ohm il calcolo della resistenza é semplice, é necessario però
conoscere le caratteristiche del led che si và ad alimentare.
Tensione di alimentazione .. VIN
V
Tipo di LED da alimentare
Tensione di soglia .. VF
V
Corrente .. IF
mA
Valore resistenza di caduta .. R
Ohm
Pot. dissipata dalla resistenza .. WR
W
Rilevare la tensione di soglia di un LED.
La tensione di soglia può essere rilevata, calcolare prima la resistenza con:
Tensione di soglia . . . VF = 1 V
Corrente di lavoro . . . IF = 10 mA
Successivamente alimentare il led e misurare con un tester la tensione sui suoi terminali,
il valore letto sul tester andrà inserito nel calcolo della resistenza definitiva.
Rilevare la corrente massima di lavoro di un LED.
La rilevazione della corrente di lavoro si può fare ma é assai più complessa
ed é necessario sacrificarne uno per la misura.
Si tratta di alimentare con corrente crescente il led rilevando l'emissione luminosa
e la corrente fino alla distruzione della giunzione.
Tutti i dati riportati su un grafico evidenzieranno il punto in cui all'aumentare della
corrente non corrisponde un'aumento consistente dell'emissione luminosa.
La corrente ottimale di lavoro precede tale punto.
Per tutti i LED usati come spie non é necessario rilevare la corrente,
15 max 20 mA sono più che sufficienti per lo scopo.
LED più potenti.
Per quanto riguarda i LED di potenza per illuminazione é errato alimentarli con una resistenza
di caduta, il rendimento complessivo sarebbe penalizzato pesantemente.
Per quel tipo di LED é necessario adottare alimentatori specifici, normalmente a commutazione
(swiching) con uscita a corrente costante.